L’ARTROSI DI SPALLA è anche chiamata “ARTROSI SCAPOLO-OMERALE”

L’articolazione scapolo omerale è una delle 5 articolazioni della spalla – la prima per importanza – che consentono quell’ampio movimento di questa regione anatomica del nostro corpo.

NOZIONI DI ANATOMIA

L’articolazione scapolo/omerale (S/O) o gleno/omerale (G/O) – poiché è la glena della scapola che si articola con la testa dell’omero – è la maggiore articolazione della spalla, quella che più di ogni altro segmento articolare del nostro scheletro ci consente l’ampio movimento del braccio.

DANNO ANATOMICO

L’articolazione funziona perché la superficie dell’osso è ricoperta da uno strato protettivo che si chiama cartilagine (zona bianca nelle figure); quando questa va incontro ad un progressivo deterioramento ecco che si realizza il processo patologico che si chiama “artrosi”. La cartilagine non si distrugge rapidamente ma va incontro ad un progressivo e costante deterioramento.

L’artrosi della spalla è meno frequente rispetto a molte altre articolazioni, soprattutto quella delle anche (coxo-femorale), delle ginocchia e degli altri maggiori distretti anatomici. Tuttavia l’artrosi della spalla rappresenta un problema talmente debilitante da avere un impatto significativo sulla vita del paziente.

ARTROSI SCAPOLO-OMERALE

CAUSE

Una vera e propria causa principale scatenante il processo artrosico non è stata ancora stabilita, anche se, abitualmente, è stato pensato che l’usura fosse il solo fenomeno a determinarla. Oggi sono stati identificati diversi fattori e questi vengono considerati elementi predisponenti e concorrenti l’artrosi scapolo omerale.

Anche in questo caso vale il criterio “più movimento = più stress meccanico articolare = più possibilità di artrosi”.

Infatti,i soggetti particolarmente a rischio sono coloro che si impegnano in attività aeree di alta intensità come sollevatori di pesi e atleti sportivi come tennisti, golfisti, nuotatori, baskettisti, pallavolisti, ecc.

CLASSIFICAZIONE

A. Da degenerazione cartilaginea primaria

  • Da consumo della cartilagine

B. Da degenerazione cartilaginea secondaria

  • Post traumatica
  • Post lussazioni croniche
  • Da artrite reumatoide
  • Da lesione della cuffia dei rotatori (CDR)
  • Da capsulorraffia post chirurgia

C. Da necrosi avascolare

  • Idiopatica (origine non conosciuta) non dovuta a cause esterne note ovvero senza causa apparente
  • Assunzione eccessiva di cortisonici

D. Da artrite settica

E. Altre cause

  • Neuro distrofica
  • Da terapia radiante

SINTOMATOLOGIA

I pazienti con artrosi della spalla si lamentano:

  • di una spalla dolorosa
  • di una spalla rigida, con una gradazione limitata del movimento.

Il dolore si intensifica con il movimento e la rigidità aumenta con l’uso continuo e costante nel tempo. Maggiormente in questi pazienti è comune il risveglio dal riposo notturno per l’intensità del dolore. Caratteristico è il “rumore” sentito durante il movimento del braccio che in questa patologia è piuttosto di routine. La sintomatologia dolorosa è davvero quella di maggior impatto sul paziente al punto che nemmeno il riposo e/o il trattamento farmacologico possono arrecare quei benefici efficaci che consentono una tolleranza della malattia.

DIAGNOSI

L’artrosi scapolo omerale è agevolmente diagnosticabile sulla base di una serie di vari elementi qui di seguito riportati:

  • storia clinica raccontata dal paziente
  • esame clinico accurato
  • raggi X

Quando si è incerti sulla scelta del piano terapeutico poiché la situazione non è ancora abbastanza chiara, si potrà prendere in considerazione altre indagini come:

  • TAC (magari con ricostruzione 3D)
  • RM

Questi due ultimi esami strumentali offrono gli strumenti idonei per una programmazione chirurgica più appropriata.

TERAPIA

Ogni possibile terapia che potrà essere presa in considerazione non può prescindere dallo stadio patologico della malattia e dalle caratteristiche psico-attitudinali del paziente da trattare. Si passa, quindi, da una scelta non chirurgica a quella chirurgica che implica diverse possibilità di opzione tecnica a secondo sempre della situazione patologica.

1. Trattamento non chirurgico

Prima di procedere con qualsiasi proposta chirurgica è preferibile pianificare un trattamento non chirurgico. Tale scelta terapeutica può avvalersi di differenti opzioni possibili che vanno prese in considerazione fino al loro esaurimento e fino a che possibile.

Queste opzioni comprendono:

a) la Fisioterapia – lo scopo è di evitare qualsiasi ulteriore rigidità e recuperare la gamma di movimento (il ROM = range of motion)

b) gli Antidolorifici e Antinfiammatori – tali farmaci possono essere presi per procurare sollievo della sintomatologia dolorosa ma non sono in alcun modo curativi e influenzano di poco il corso della malattia.