Il gomito del tennista, o epicondilite laterale (EL), è una delle malattie del gomito più comuni viste da un chirurgo ortopedico.

La sua incidenza è piuttosto alta considerato che oltre ad essere molto frequente nel giocatori di tennis è altrettanto frequente in tutti i lavoratori che utlizzano l’arto superiore e in particolare la forza prensile della mano.

E’ divenuta molto frequente anche in tutti quelli che utilizzzano molto il mouse del PC.

CHE COS’E’?

È in realtà una tendinite – infiammazione – del muscolo chiamato estensore radiale breve del carpo che si fissa all’ epicondilo laterale dell’ omero prossimamente, mentre distalmente si ancora alla base del 3° osso metacarpale.

CAUSE

Può essere causata da:

  • un trauma improvviso
  • mediante l’uso ripetuto del braccio (così come avviene nel tennista).

SINTOMATOLOGIA

Molti medici ritengono che le micro rotture nel tendine conducono ad un fenomeno iper-vascolare con conseguente dolore. Il dolore è solitamente più assoluto con il gomito in una posizione estesa mentre la mano agisce con una presa forte. Altri sintomi sono rappresentati da forza della mano indebolita, estensione del dito medio molto dolorosa soprattutto se contro resistenza. E’ molto frequente nel tennista, ma questo problema può accadere nel golf ed in altri sport così come con uso ripetuto degli strumenti.

COME CURARLA?

Vi sono due possibilità di cura:

1) Conservativa

2) Chirurgica

Il Trattamento conservativo farmacologico è’ indicato – prima della chirurgia – e va fatta una prova per almeno sei mesi. Tale trattamento consiste in un sostegno dell’ avambraccio anteriore (fascetta per epicondilite) e nella corretta modifica delle attività del gomito. Se non ci sono state risposte efficaci al trattamento con farmaci antinfiammatori o terapia fisica essere di alcuna utilità. Se il suddetto trattamento non riesce a risolvere il problema, un’ iniezione di cortisone può essere vantaggiosa a curare la EL, ma non più di tre iniezioni sono suggerite durante un anno.

Il trattamento conservatore consiste in due fasi:

• FASE I (sollievo del dolore)

• FASE II (prevenzione della ricadute) è ugualmente importante e consiste in FKT equilibrata di recupero tono muscolare, in modo tale che le micro rotture non accadranno più in avvenire.

Quando il trattamento conservativo è venuto a mancare, allora è indicata la Chirurgia. Molte procedure sono state descritte. Le procedure semplici come:

• incisione per cutanea del tendine

• procedure arthroscopiche

• altre

La procedura più comune oggi è un’ asportazione semplice del tessuto tendineo malato, radendo giù l’ osso ed il reattachment del tendine. Ciò può essere effettuata con l’ anestesia regionale (dove soltanto il braccio viene addormentato) ed in regime di DAY SURGERY attraverso un’ incisione relativamente piccola di circa 3cm di lunghezza. Con questa tecnica, circa l’85-90% dei pazienti possono – in genere – effettuare le attività complete senza dolore dopo un recupero di due/ tre mesi. Circa 10-12% dei pazienti ha miglioramento ma con un certo dolore durante le attività aggressive ed il soltanto 2-3% dei pazienti può non avere miglioramento