La recente epidemia definita “COVID-19” mi stimola ad una breve dissertazione sulle infezioni di tipo virale.

Quando si parla di malattie virali c’è sempre molto sospetto, molto timore, forse perché già nella comunicazione solo verbale del termine VIRUS/VIRALE ci si spaventa temendo gravi conseguenze per la propria salute.                                                                                                                                               

In realtà il gruppo di agenti infettanti chiamato VIRUS è sempre in continuo mutamento, basti pensare che su “PROGRESS IN MEDICAL VIROLOGY” (una rivista specializzata nel settore), viene continuamente aggiornata la collocazione di molte specie di VIRUS patogeni per l’uomo.                                   

Moltissime malattie acute e croniche sono provocate da VIRUS riuscendo in taluni casi ad avere un andamento protratto fino a compromettere lo stato di efficienza dell’uomo nel tempo.

Non sempre l’aggressione da parte di un VIRUS determina la malattia.

Può succedere che il VIRUS rimanga latente all’interno della cellula umana dopo esservi penetrato.

Solo in un secondo momento comincia a svilupparsi e produrre una malattia che si manifesta clinicamente con dei sintomi.                                                              

Per poter comprendere il notevole potenziale infettante dei VIRUS nonché la loro spiccata aggressività, è indispensabile conoscere il meccanismo dell’infezione virale. Questo è un fenomeno comune a tutti i VIRUS ed è alla base dello sviluppo della malattia virale.

La prima cosa che succede quando si viene a contatto con un VIRUS è l’ ADESIONE  dello stesso con una cellula umana. Successivamente si verifica la PENETRAZIONE entro la cellula ospite.

Tale meccanismo di penetrazione può avvenire in due modi:

  • 1°) come se la cellula ospite inghiottisse il virus
  • 2°) le due cellule si fondono a formarne una sola così come si uniscono due bolle di sapone.

Dopo la penetrazione accade l’evento più importante dell’infezione virale cioè la REPLICAZIONE, la produzione dentro la cellula ospite (umana) di nuovi composti virali.

Quello che succede è in pratica una sovversione della produzione di sostanze molecolari. Paragonando la cellula umana ad una fabbrica di automobili, il virus entrando nella fabbrica sfrutta le macchine della fabbrica non più per produrre automobili ma per produrre delle bombe autoesplodenti che distruggono oltre la fabbrica anche tutto il resto.

In realtà il VIRUS all’interno della cellula umana, sfrutta i meccanismi di riproduzione molecolare specifici della cellula per autoriprodursi, con il risultato finale che dopo la produzione di nuovi VIRUS la cellula ospite viene distrutta e tutti i nuovi VIRUS prodotti sono liberi di infettare altre cellule e così via.

Ma non è finita perché i VIRUS possono passare da una cellula all’altra o attraverso la DIFFUSIONE EXTRACELLULARE ( i nuovi virus prodotti dopo la rottura della cellula ospite vanno ad infettare altre cellule umane) oppure con la DIFFUSIONE NUCLEARE cioè il  VIRUS inserisce le proprie informazioni di duplicazione nel “Computer”  (..il NUCLEO CELLULARE) della cellula umana sicché quando questa si riproduce, viene riprodotto anche il VIRUS.    

Si comprende quindi che una volta infettata la cellula ospite è condannata inevitabilmente a MORTE.

Allo stesso modo si comprende che il VIRUS per poter generare la malattia deve necessariamente entrare nella cellula umana perché è qui che si riproduce.                                                                             

 Le possibilità di combattere una infezione virale quindi sono quelle di distruggere le cellule infette. E’ in questi casi che la DIFESA IMMUNOLOGICA dell’uomo trova una strenua ma insostituibile opportunità.

Durante un’infezione Virale la produzione di ANTICORPI raggiunge in 3-6 settimane valori molto alti per poi ridursi a valori normali.

Ricordo per quei pochi che non lo sapessero che esistono 4 tipi di immunoglobuline:                        

  • IgM Immunoglobuline M                                                                                                        
  • IgG  Immunoglobuline G
Responsabili della risposta anticorpale di tipo specifico  
  • Ig A  Immunoglobuline A                                                                                                        
  • Ig E  Immunoglobuline E
Responsabili della risposta anticorpale di tipo generico  

            Nel momento in cui si contrae una infezione di tipo virale è la classe delle IgM a riprodursi raggiungendo livelli ematici elevati ma scendendo a valori normali dopo alcune settimane.

E’ questa la prima difesa dell’organismo, è l’armata della “prima linea”; successivamente si nota che la classe delle Ig G permane alta per molto tempo, a volte per anni.

In effetti l’uomo oppone resistenze biologiche all’infezione virale che sono memorizzate nel tempo poiché la classe delle Ig G è capace di riconoscere lo stesso VIRUS e di bloccarne la riproduzione anche dopo molti mesi o anni.

Questo principio è alla base di quanto succede durante una epidemia influenzale.

Infatti dopo aver contratto quel tipo di influenza virale, si è certi che non se ne verrà più colpiti, questo proprio perché si sono prodotti nel nostro corpo quella classe di anticorpi (Ig G) specifici contro quel Virus.

E’ lo stesso di quanto accade per il morbillo, la varicella, la rosolia, la parotite epidemica, tutte malattie virali che una volta contratte dall’uomo, questi non ne sarà più contagiato.

A questo punto è facile domandarsi perché nel corso degli anni l’uomo non diventa totalmente IMMUNE da ogni tipo di VIRUS o perché ogni anno siamo colpiti dal virus dell’influenza visto che siamo stati già colpiti e quindi  IMMUNIZZATI.

La risposta non è semplice o quanto meno non è facile spiegarla in poche battute.  

Un semplice esempio può far comprendere questo meccanismo. Il VIRUS è fatto come se avesse una PASSWORD ( una sorta di codice interno) basta cambiare un solo numero o lettera che la cellula umana e nella fattispecie le Immunoglobuline non lo riconoscono più per cui il VIRUS è capace di infettare nuovamente il corpo umano.

E’ quanto succede nel corso della epidemia influenzale che di anno in anno incombe sull’uomo perché quel particolare VIRUS che ha prodotto la sindrome influenzale quell’anno, l’anno successivo ha cambiato password e quindi reinfetta l’uomo perché le immunoglobuline di quest’ultimo non hanno riconosciuto quel virus e quella …PASSWORD.

Per concludere bisogna anche dire che alcuni VIRUS non hanno la capacità e/o la possibilità di modificare la password pertanto questa resta sempre la stessa e pertanto le immunoglobuline prodotte nel corpo umano lo rendono immune per tutta la vita.                                                                                      

Grazie della vostra attenzione ed arrivederci alla prossima …..PILLOLA DI SALUTE!

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